Temu apre le porte ai venditori statunitensi e prepara il terreno per l'espansione europea

Temu, l’app di shopping più scaricata al mondo, è pronto ad allargare i suoi orizzonti oltre i venditori cinesi. Secondo una ricerca, più di 100.000 venditori su Temu sono esclusivamente di origine cinese, a causa del requisito della piattaforma di accordi sui prezzi all'ingrosso e spedizioni in massa ai suoi magazzini cinesi. Questo approccio, simile a un modello di consignment o marketplace “completamente gestito”, vede Temu occuparsi di vari aspetti, tra cui listing, marketing, fulfillment e servizio clienti.

Tuttavia, un cambiamento significativo è all'orizzonte. Fonti indicano che, a partire dal 15 marzo, Temu aprirà le porte ai venditori statunitensi, con piani per incorporare presto anche venditori europei. A differenza dei loro omologhi cinesi, i venditori statunitensi ed europei non saranno obbligati a spedire merci in Cina: invece, gestiranno la logistica dai propri magazzini nazionali. Inoltre, Temu non supervisionerà prezzi o marketing per questi venditori, allineandosi più strettamente ai modelli di Amazon, eBay e Walmart.

Sebbene questa mossa semplifichi il processo di integrazione per i venditori statunitensi, presenta sfide che ricordano quelle affrontate da piattaforme simili che hanno già in precedenza provato a diversificare oltre i fornitori cinesi: Wish, AliExpress e altri hanno faticato ad attirare un numero significativo di venditori nazionali e a cambiare le percezioni dei consumatori.

L'evoluzione di Temu va oltre l'accoglienza dei venditori statunitensi; segna un cambiamento strategico verso consegne più veloci, attualmente non disponibili sulla piattaforma (sfruttare i venditori con magazzini nazionali è fondamentale per raggiungere questo obiettivo). In definitiva, Temu mira a allontanarsi dalla semplice spedizione di pacchi dalla Cina, puntando a servire clienti in oltre 40 paesi con merci provenienti da una varietà di località.